Nel mondo globalizzato il body painting ha assunto significati completamente diversi, legati soprattutto ad un fattore estetico e di ricerca di nuovi linguaggi artistici.
Era il 1933 quando Max Factor (famoso make-up artist delle dive del cinema e fondatore della omonima e notissima azienda di cosmetici) alla Fiera Mondiale di Chicago truccò e dipinse interamente il corpo della sua modella, ma furono entrambi arrestati per atti osceni in luogo pubblico.
Questo scandalo ebbe però un forte impatto mediatico che segnò definitivamente l’inizio del bodypainting moderno anche se dovettero passare ancora molti anni prima che venisse riconosciuto e accettato come forma d’arte.
Negli anni ‘70 la famosa modella e attrice Veruska, in una collaborazione col noto fotografo Holger Trulzsch, si fece immortalare in una serie di scatti dal sapore surreale in cui appare dipinta in modo tale da mimetizzarsi completamente con lo sfondo. Da questa collaborazione artistica nacque un notevole libro d’arte in cui sono raccolte un centinaio di affascinantissime foto artistiche (“Verushka, Trans-figuration” - 1986).
Un'altra importante pietra miliare del bodypainting contemporaneo fu posta dal famosissimo artista pop Keith Haring. Nel 1984, su proposta di Andy Warhol, Keith dipinse il corpo di Grace Jones immortalato poi dal grande fotografo Robert Mapplethorpe.
Dagli anni novanta ad oggi, la figura del bodypainter ha vissuto una rapida ascesa trovando applicazione nel settore pubblicitario, della moda, dello spettacolo, del cinema, del teatro, ecc. ma anche come forma d’arte autonoma.
Attualmente in tutto il mondo, Italia compresa, si tengono festival e concorsi interamente dedicati al bodypainting a cui partecipano ogni anno migliaia di artisti provenienti da ogni parte del pianeta.
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Marzia